martedì 6 dicembre 2016

Come aiutare gli uccelli d'inverno.

Il gelo stringe tutto in una morsa e per gli uccelli che non migrano altrove trovare il cibo diventa ogni giorno una scommessa. Così anche le specie più elusive vengono in città, sperando di trovare un po’ di tepore e di briciole.




È corretto alimentare gli uccelli durante l’inverno?


Un foraggiamento moderato non costituisce alcun problema, anzi, permette agli uccelli di godere di un habitat variato e sano. Le casette e le vaschette di cibo costituiscono inoltre una buona opportunità di osservare gli uccelli da vicino e di vivere esperienze emozionanti.

Qual è il periodo più appropriato per alimentare gli uccelli?


Il foraggiamento costituisce un valido aiuto in caso di pioggia gelata e quando il terreno è ricoperto di neve da lungo tempo.
Il momento in cui il cibo dovrebbe essere più abbondante è il mattino poiché gli uccelli, dopo una lunga notte, sono molto affamati. Anche di sera il cibo è molto apprezzato dagli uccelli, che fanno il pieno di energia in vista della prossima nottata.

Quali sono gli alimenti adatti per gli uccelli?


In generale gli alimenti devono essere naturali, non salati non piccanti ed inoltre privi di additivi chimici. Il pane non è quindi indicato, perchè non apporta i grassi necessari ma si limita a dare una sensazione di gonfiore.
Gli uccelli si dividono riguardo al cibo in due categorie: i granivori e gli insettivori.
I primi sono mangiatori di semi (uccelli con un becco spesso e robusto, per esempio fringuelli, passeri e zigoli). Teniamo conto che miscele contenenti per lo più grani di frumento vengono mangiate quasi esclusivamente da piccioni e passeri. È pertanto meglio utilizzare miscele composte soprattutto da semi di girasole e di canapa. I semi di girasole scuri hanno un guscio più morbido e possono essere aperti meglio. D’altra parte i granivori non disdegnano nemmeno gli alimenti adatti agli uccelli indicati qui sotto.
I secondi sono mangiatori di insetti e di alimenti teneri, come piccoli semi (uccelli con becco sottile e appuntito).  Solo poche specie - fra di esse i merli, i pettirossi e gli storni - sono visitatori abituali dei luoghi di foraggiamento creati nei giardini. Questi uccelli si cibano anche di fiocchi d’avena, uvetta, frutta (anche già parzialmente marcia), noci e nocciole parzialmente sgusciate e grasso.
Gli uccelli migratori non fanno invece quasi nessun uso degli alimenti messi loro a disposizione. Può comunque succedere che in primavera, in presenza di neve, abbiano difficoltà a trovare cibo. In queste situazioni è utile scoprire i sili di compostaggio e i mucchi di letame, liberare dalla neve il terreno sottostante alberi e cespugli e cospargerlo di fiocchi d’avena, uvetta e pezzi di mela.

Qual è la tecnica migliore di foraggiamento?


Gli alimenti vanno presentati al riparo da acqua, neve e ghiaccio in apposite casette, in sacchetti o (nel caso del grasso) sotto forma di palline o anelli.
Nelle vicinanze della casetta contenente gli alimenti dovrebbero esserci alberi o cespugli utilizzabili come luoghi di rifugio.
In un perimetro di 2 m attorno all'area di foraggiamento non dovrebbe invece trovarsi nulla, per impedire a gatti e ad altri predatori di tendere degli agguati agli uccelli.
L’allestimento di luoghi di foraggiamento può favorire il contagio di malattie infettive, quali la salmonellosi, un'infezione batterica intestinale dagli esiti mortali. È dunque importante evitare che il cibo venga contaminato. Per fare ciò è importante lavare frequentemente le mangiatoie. Nel caso si notassero contaminazioni si consiglia di lavare il tutto con acqua bollente e sapone neutro. Uccelli morti trovati all’interno della casetta vanno subito eliminati e la casetta disinfettata. Il foraggiamento può essere ripreso dopo 2-3 giorni.

E l’acqua?

Gli uccelli per dissetarsi necessitano di fonti d’acqua e amano bagnarsi anche in inverno. Una vasca contenente acqua costituisce però purtroppo un veicolo di malattie. Se si decide di metterne una a disposizione degli uccelli è pertanto necessario osservare severe norme igieniche e cambiare l’acqua almeno una volta al giorno. Il meglio sarebbe installare vasche con acqua corrente. Collocare le vasche sempre lontano dalla portata dei gatti!



Speciale mangiatoie e dintorni   (Testo di S.Prota)
Molte associazioni ambientaliste hanno tra le loro disponibilità vari tipi di mangiatoie per uccelli, fatte di plastica o di legno, a tramoggia o no, da attaccare a un muro o da appendere a una travatura o a un ramo d’albero. Il successo di una mangiatoia è quasi esclusivamente invernale. Arrivata la bella stagione i nostri ospiti alati troveranno cibo fresco da mangiare da soli.
Le mangiatoie a tramoggia dovrebbero servire a scoraggiare incursioni da parte di scoiattoli o altri animali, ma non sempre questo risultato è assicurato. Le mangiatoie possono essere collocate ovunque, sia in campagna sia in città. Quello di cui soprattutto preoccuparsi è la solidità dell’attacco di una mangiatoia. Specialmente quelle sospese possono essere abbattute dal vento se non fissate adeguatamente. Dove ci sia presenza di gatti è opportuno che nella messa in opera della mangiatoia si tenga conto di questo pericolo. Soprattutto in Svizzera (paese molto sensibile a questo tema) potrete vedere mangiatoie di tutti i tipi e qualità, semplici e complicate, piccole e grandi. Questo corrisponde al gusto di ciascuno. Ma per gli uccelli la mangiatoia risponde ad altre esigenze. La mangiatoia migliore è probabilmente quella consistente in una tavoletta provvista di tetto e di margini che evitino la caduta degli approvvigionamenti.
La scelta dei cibi con cui rifornire una mangiatoia è abbastanza vasta. Noci di tutti i tipi, nocciole, arachidi, biscotti grassi fette di panettone, di pandoro, colomba e pandolce, frollini, pezzetti di crosta di formaggio e se fa molto freddo, di burro e/o burro di arachidi, semi di girasole. Le granaglie, che andrebbero bene per uccelli frugivori come per esempio fringuelli o peppole, attirano però anche piccioni. Nei supermercati e nei negozi specializzati si trovano anche sacchetti pronti di sementi. Preferite quelle per uccelli insettivori. Vi si trovano anche pallottole di semi impastati nel grasso: avranno un successo clamoroso.
La mangiatoia non deve essere per forza un manufatto. Ci si può servire di una corteccia d’albero naturalmente concava, dell’incavo di un tronco o di un ramo (spesso il picchio incastona una ciliegia o una nocciola in una rientranza del tronco per mangiarla più comodamente), o disporre, in assenza di predatori, il cibo sul terreno.  Se un merlo gradisce per esempio una mela, potrà lasciarci solo l’involucro della pelle e il torsolo: e se ha gradito la qualità del frutto e dimenticheremo di metterne un altro, ci sveglierà la mattina dopo con acute proteste. Una mangiatoia si può creare anche dove abbiamo osservato che un uccello si ferma per abitudine. Questi posatoi sono ottimi per pasturare con i nostri avanzi o con un frutto che abbiamo scartato. Negli spazi aperti può succedere che anche qualche altro animale si accorga dell’offerta di cibo e si serva senza complimenti.
Gli alberi da frutto sono un eccellente campo di osservazione per conoscere le varietà di uccelli di cui tra l’altro non avremmo mai sospettato la presenza nelle vicinanze di casa nostra. Un albero da frutto, fondamentale per sfamare molti tipi di uccelli tra autunno e inverno, è il caco a patto che si abbia la gentilezza di lasciare un po’ di frutti sull’albero. L’inverno infatti è un terribile nemico, il freddo e la fame fanno strage soprattutto se la neve ricopre il terreno.
Anche d’estate gli alberi da frutto hanno successo, soprattutto in zone aride o con scarsezza di approvvigionamento d’acqua. Infine la vicinanza alla presenza umana fa sì che non solo gli uccelli ma anche i mammiferi e altri animali approfittino dell’abbondanza e degli sprechi delle nostre mense. Avete un giardino, un terrazzo, un balcone anche piccolo o anche solo un davanzale? Provate. Se l’inverno è stato rigido avrete dato una mano alla sopravvivenza di deliziose creature alate.

Fonte LIPU.

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